martedì 29 giugno 2010

Emile Gallé, lineamenti biografici

Emile Gallé (Nancy, 1846 – 1904) è considerato uno dei maggiori artisti francesi nel campo dell’Art Nouveau, fu sia mastro vetraio sia ebanista.

Nasce in una famiglia di artigiani - commercianti di cristallerie e mobili, il padre ha tuttavia una formazione da pittore e si dedica all’arte degli smalti.
Nella primissima giovinezza compie studi di impostazione classica coltivando tuttavia il disegno, cui si affiancano, nell’adolescenza (tra il 1862 ed il 1866) quelli di mineralogia e botanica in Germania, prima a Weimar poi a Meisenthal, dove si appassiona e si specializza nell’arte del vetro soffiato e della ceramica, apprendendo i segreti della loro lavorazione e decorazione da uno dei collaboratori del padre.
Dopo il 1870, al termine della guerra franco – prussiana, intraprende un viaggio in Europa visitando Londra , la Svizzera e l’Italia, apprezzandone i musei e rimanendo particolarmente impressionato dalla vetreria medievale .
Durante il soggiorno parigino studia l’arte degli antichi cristalli, gli smalti e l’arte orientale riconducendo questi spunti verso l’imitazione della natura.
Nel 1873 rientra a Nancy per assumere la direzione dell’azienda paterna, con anche l’obiettivo di impiantare una vetreria artistica creando opere aventi oggetto le forme naturali, sia animali sia vegetali, caratterizzate inoltre da una spiccata influenza orientale, inserendosi come precursore dell’Art Nouveau. A questo periodo risale l’amicizia con il pittore Takouso Takasima che lo introdusse alla conoscenza dell’arte giapponese.
I primi lavori sono caratterizzati dall’uso di vetro chiaro decorato con smalti tuttavia presto il suo stile evolve verso un linguaggio più esotico e raffinato, incidendo nel vetro opaco e multicolore motivi decorativi vegetali ed animali .
Nel 1878 partecipa all’Esposizione Universale di Parigi per l’Union Centrale de l’Art Décoratif dove viene notato per l’originalità delle sue opere, e ottiene quattro medaglie d’oro; nel frattempo continua ad esporre le proprie opere ottenendo sempre grandi riconoscimenti.
In questo periodo installa a Nancy una vetreria presso la quale lavoreranno circa trecento addetti, tra artisti ed artigiani, sempre mantenendo un elevato livello qualitativo ed occupandosi della progettazione.
Con la successiva esposizione parigina del 1889 la sua fama ed il suo stile, caratterizzato dall’enfasi sull’elemento naturale, sono ormai consolidati e lo pongono come anticipatore dell’emergente movimento dell’Art Nouveau, per poi approdare alle esposizioni universali di Parigi (1900) e Torino (1902) che rappresentano il momento culminante della sua carriera.
Gallé si specializza nella produzione di oggetti in vetro policromo multistrato, inciso chimicamente (gravure à l’acide); la procedura consiste nel soffiare a bocca il vetro trasparente e plasmare la forma, successivamente con lo stesso procedimento il primo strato è coperto da altri strati di vetro, di colori differenti scelti in base all’ornamento che si eseguirà. A soffiatura ultimata si procede con la stesura del disegno sulla superficie e, grazie all’utilizzo di un acido speciale (acido fluoridrico), verrà inciso l’oggetto a diverse profondità, fino a raggiungere lo strato di colore per la decorazione; si dedicò spesso alla sperimentazione di nuove tecniche nelle sue opere, inserendo lamine metalliche e bolle d’aria tra i vari strati di vetro; tuttavia le tecniche furono varie (craquelé, oxidé, moucheté, molato).
Buona parte della sua produzione è in cristallo cui venivano aggiunti strati di ossido metallico ed inclusioni ed applicazioni di foglie d’oro e d’argento; durante il raffreddamento dei pezzi, le differenti dilatazioni erano causa della rottura dei pezzi stessi, così da rendere maggiormente rari e pregevoli gli esemplari ben riusciti; successivamente i pezzi erano rilavorati attraverso incisione o con l’acido, creando decorazioni animali e vegetali: a partire dal 1900 introduce la tematica degli insetti, prendendo ispirazione da fossili e ambre, in seguito si dedica al mondo dei rettili (rane e girini) per approdare anche a temi ispirati dalla geologia. La sua sensibilità artistica, spesso definita mistica, negli anni Settanta è caratterizzata da decorazioni scure e simboliche, che nell’arco di un ventennio, testimoniano una lenta transizione verso approcci più simbolici e fantastici, infatti, a partire dai primi anni del Novecento, la sua produzione si scurisce sensibilmente presentando temi onirici.
Nel 1901 fonda l’Ecole de Nancy ( o Alliance Provinciale des Industries d’Art) che si configurava come “movimento” Art Nouveau e vede la partecipazione di Victor Prouvé , Antonin Daum ed Eugène Vallin : non si trattava unicamente di un gruppo di artisti che condividevano orientamenti estetici e stilistici, bensì un’affermazione, che si pone in continuità con l’Art & Crafts di William Morris e della Wiener Werkstaette, dell’unità dell’arte e della necessità di instaurare uno stretto rapporto tra artigiano ed artista .

La sua formazione filosofica ed umanistica caratterizza anche la sua vita privata, infatti si dedicò attivamente ad opere di evergetismo e socialmente utili tra cui l’organizzazione dell’Université populaire de Nancy; fu un grande intellettuale che prese attivamente parte alla vita culturale del suo tempo.
Fu inoltre autore di un volume “Écrits pour l’art 1884 – 1889” che venne pubblicato postumo dalla moglie nel 1908, nel quale vengono raccolte annotazioni sulla sua visione dell’arte e sulle tecniche artistiche che utilizza ma anche indicazioni botaniche e passi critici sugli scrittori romantici che lo ispirano, ammirandone la passione e la ricchezza di sentimenti . Un ruolo particolare viene tributato a Baudelaire, che conobbe direttamente, cui dedica nel 1892 un vaso dal titolo “Les fonds de la mer” che è un omaggio al poeta ed ad una sua celebre quartina . Le sue fonti di ispirazione non sono unicamente romantiche, infatti utilizza versi di Virgilio, Esiodo, Alighieri, Shakespeare, Villon, de Musset, Lamartine e Mallarmé, con cui intrattenne contatti, per ornare le sue opere, tanto che tali realizzazioni lo rendono famoso nei salotti letterari ed artistici parigini.
Si dedicò anche all’ebanisteria realizzando i mobili di presentazione delle sue opere, realizzando anche in questo campo delle opere d’arte contraddistinte da disegni e decorazioni di grande eleganza, ispirandosi sempre a temi vegetali ed animali, colti con una sensibilità orientale e giapponese.
Emile Gallé muore nel 1904 e, fino al 1914, la conduzione della fabbrica passa alla moglie Henriette, aiutata dagli amici artisti del marito, soprattutto Prouvé; alla sua morte l’eredità passa al genero Perdrizet, che tuttavia non si dimostra all’altezza del prestigio del suocero fino ad arrivare nel 1935 alla chiusura della manifattura.



BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA
- www.wikipedia.it
- www.wikipedia.fr
- www.lemonddesarts.com
- www.ac-nancy-metz.fr
- www.artcyclopedia.com
- www.musee-orsay.fr
- L. VINCA MASINI, Il Liberty – Art Nouveau, Firenze 1976, pp. 93 – 100, 375, 379, 380.
- P. THIEBAUT, Gallé, le testament artistique, Paris 2004.
- AA. VV., Enciclopedia Universale Rizzoli – Larousse, Milano 1964, vol. II, p. 383.
- AA. VV., Enciclopedia Universale Rizzoli – Larousse, Milano 1964, vol. VI, p. 680.
- V. THOMAS, Emile Gallé et l’association Ecole de Nancy (1901 – 1904), Annales de l'Est 2005, pp. 259 – 272.

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